L’arte della Ceramica in Costiera Amalfitana

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La Ceramica

La Ceramica in Costiera Amalfitana vanta una storia secolare che si fa risalire al XV secolo. La produzione di suppellettili per la casa quali orci o langelle è testimoniata dai numerosi ritrovamenti e dai documenti che ci sono pervenuti.

Eppure la Costa d’Amalfi è priva della materia prima necessaria alla produzione, l’argilla infatti veniva importata da Salerno e da Nocera.

La Storia

Il maggiore sviluppo di questa arte lo si è avuto soprattutto nella cittadina di Vietri sul Mare che, già a partire dal XVIII secolo, diviene celebre per le sue ceramiche decorate. Le numerose fabbriche di ceramica, dette faenzere, dalle alte fornaci e i numerosi scambi commerciali con la Sicilia, la Toscana e le altre aree del Mediterraneo, permetteranno uno sviluppo e una diffusione significativa di questa produzione che assume i contorni di una vera e propria industria moderna.

Ulteriore stimolo alla ceramica della Costiera Amalfitana è dato nel corso dei secoli successivi dalle numerose frequentazioni artistiche di cui ha sempre goduto quest’area. Vietri e la Costiera hanno ospitato nel corso degli anni artisti di fama mondiale che hanno lasciato una traccia importante nella produzione artistica contemporanea. Basti ricordare per tutti Richard Dolker e Irene Kowaliska, che con l’aiuto di Guido Gambone hanno rilanciato il nome e i temi della ceramica vietrese in tutto il mondo.

Tradizioni

Pastori e contadine, paesaggi agresti e chiesette di campagna, animali da cortile tra cui il celebberrimo galletto di Vietri sono appunto le icone di una tradizione ceramistica legata ad una visione arcadica e sognante della società contadina, che ritroviamo rappresentate ancora oggi su piatti e tazze e vasi prodotti da artigiani abilissimi.

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